I migliori videogiochi di Ranma ½ (2024)

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Mentre il nuovo anime prosegue su Netflix, abbiamo ripensato ai migliori giochi ispirati alla divertentissima opera di Rumiko Takahashi.

SPECIALE di Christian Colli 24/11/2024

I migliori videogiochi di Ranma ½ (1)

Giunti a metà stagione, non possiamo ancora esprimere un giudizio definitivo sul nuovo adattamento animato di Ranma ½, disponibile settimanalmente su Netflix, ma possiamo dirvi che ci sta piacendo moltissimo: studio MAPPA sta seguendo fedelmente l'opera originale della principessa dei manga Rumiko Takahashi, una commedia degli equivoci piena di personaggi assurdi e combattimenti ancora più folli che ha spopolato durante la sua prima serializzazione negli anni '90. Per quanto amato, l'anime originale prendeva le distanze in vari momenti dal manga che all'epoca non si era ancora concluso, rimanendo incompiuto e spesso inferiore alla controparte cartacea.

La nuova serie, complici le animazioni all'avanguardia, uno stile frizzante e una maggiore fedeltà alla sceneggiatura della Takahashi, ci ha subito conquistato. Abbiamo dovuto rinunciare all'iconica sigla (yapapà, yapapà, enchanté!, avete presente?) e fare l'abitudine alle nuove voci italiane - quelle giapponesi sono rimaste pressoché le stesse - ma alla fine siamo rimasti davvero soddisfatti.

Tra uno scontro di ginnastica ritmica marziale (sic!) e le adorabili disavventure del porcellino nero più divertente della storia, abbiamo ripensato ai videogiochi di Ranma ½, pochi e quasi mai arrivati dalle nostre parti. Ecco i più importanti.

Ranma ½: Chōnai Gekitōhen

Il primo videogioco ispirato all'opera della Takahashi è un picchiaduro per Super Nintendo che risale al 1992 e che è stato incredibilmente importato anche in Nord America un anno dopo... ma completamente trasformato in Street Combat, una roba che non c'entra niente con Ranma ½: gli sprite dello sviluppatore Irem sono stati ridisegnati in personaggi americanissimi come Steven, che rimpiazza il protagonista nella forma con e senza armatura, oppure G.I. Jim (!!!) che sostituisce il personaggio di Kuno, impugnando una vera katana invece che uno shinai da kendo. Il cambiamento più assurdo, però, è Kodachi: la ginnasta viene sostituita da un clown di nome Dozo.

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Il gioco tutto sommato era passabile per l'epoca: un primitivo picchiaduro a incontri per uno o due giocatori, senza troppi fronzoli e con uno Story Mode a tre livelli di difficoltà in cui si poteva controllare solo Ranma Saotome. Una gabola permetteva di giocare anche gli altri otto personaggi, senza tuttavia cambiare la scenetta finale. La peculiarità più interessante del titolo, tuttavia, è la presenza di Cologne (Obaba in italiano) nel roster: è la prima e unica volta che possiamo controllare la nonna di Shampoo.

Ranma ½: Bakuretsu Rantōhen

Noto anche come Ranma ½: Hard Battle, è uno dei pochi titoli arrivati anche in Europa alla fine del '93, sulla scia dell'anime che molti paesi stavano localizzando proprio in quel periodo. Pur preservando gli sprite originali, le diverse regioni cambiavano i nomi un po' a fantasia, tipo che nella versione PAL la povera Akane finiva per chiamarsi Adeline e così via. A parte questo, il gioco era pressoché identico alla versione nipponica: un altro picchiaduro a incontri con dieci personaggi iniziali, un boss da sbloccare (Collant Taro) e un lottatore segreto (Happosai).

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Tra le sue caratteristiche più interessanti spicca il sistema di controllo, pensato per i neofiti del genere: le mosse speciali si eseguono premendo una direzione e un tasto specifico contemporaneamente, ma tenendo premuta la direzione si carica l'attacco, potenziandolo e rendendolo più efficace. Il gioco può contare su tre modalità: uno Story Mode con finali individuali, una modalità Versus classica e una modalità Versus a squadre.

Ranma ½: Chougi Rambuhen

Sviluppato sempre da Atelier Double come sequel di Hard Battle, questo terzo picchiaduro per SNES sarebbe dovuto arrivare in occidente nel '94, ma alla fine non se ne fece niente e rimase confinato in Giappone. Peccato, perché era davvero molto valido e poteva contare su sprite animati benissimo e scenari ricchissimi di dettagli e particolari colorati. Il roster contava dodici personaggi - tredici includendo le due forme di Ranma - tra cui Herb, boss finale sbloccabile con un trucchetto nella schermata di selezione, e tre modalità di gioco.

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Ai soliti Story e Versus Mode si aggiungeva una modalità che permetteva di scegliere due personaggi e scambiarli durante lo scontro, soddisfacendo determinate condizioni: in altre parole, un prototipo del sistema tag team che sarebbe diventato ordinario nei picchiaduro moderni. Pur essendo un po' legnoso, Chougi Rambuhen era uno dei migliori giochi su licenza a uscire in quel periodo per la console Nintendo.

Ranma ½: Akanekodan Teki Hihou

Nel 1993 Rumic Soft sviluppa un JRPG ispirato alla serie che narrativamente funziona un po' come i vari lungometraggi cinematografici e home video: è una storia inedita e autoconclusiva, completamente slegata dall'opera cartacea ma supervisionata dall'autrice. La storia è insolitamente articolata e vede Ranma e gli altri alle prese con una divinità felina che intende conquistare il mondo col potere di alcuni manufatti che potrebbero spezzare la maledizione delle sorgenti cinesi. Per questo motivo - più che per salvare il mondo, in effetti - i nostri si mettono in viaggio, affrontando gli scagnozzi del nemico e risolvendo i problemi in giro per il mondo.

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Rumic Soft si ispira fortemente a Dragon Quest praticamente in tutto, ma il risultato è delizioso, grazie a uno stile super deformed peculiare e al rispetto per il manga e l'anime, espressi attraverso la caratterizzazione ruolistica dei vari personaggi, che usano le tecniche più strampalate per attaccare e curare nei combattimenti casuali a turni. Il giocatore può formare un party composto da quattro personaggi, scegliendo tra Ranma, Akane, Shampoo, Ryoga, Genma e Mousse: ciascuno impara abilità specifiche salendo di livello come in un JRPG anni '90 che si rispetti.

Ranma ½: Battle Renaissance

Dopo essere passati per visual novel e puzzle game tra Game Boy e PC Engine, Ranma ½ si prende una pausa di qualche anno e torna su PlayStation nel '96, e solo in Giappone, con un picchiaduro a incontri sviluppato sempre da Atelier Double. Nonostante il passaggio al 3D, lo scontro con il titanico Tekken 2 uscito lo stesso anno fu impietoso: naturalmente Battle Renaissance era un picchiaduro molto più grezzo e con un roster molto più contenuto, che includeva appena otto personaggi iniziali più Rouge come personaggio segreto affrontabile solo in modalità Storia o sbloccabile con un codice complicato.

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La modalità Storia prevedeva una minuscola componente GDR, col giocatore che viaggiava per un'isola in cerca di indizi e combattimenti con gli altri personaggi, mentre l'altra modalità single player, chiamata semplicemente Battle, era una sorta di modalità arcade senza arte né parte. Battle Renaissance, nonostante i suoi difetti, era un titolo tecnicamente valido e aveva anche alcune idee interessanti, come gli improvvisi acquazzoni e geyser durante gli scontri che potevano trasformare i personaggi maledetti nelle loro controparti, rovesciando impietosamente le sorti del combattimento.

Ranma ½: Ougi Jaanken

Forse il miglior videogioco non poteva essere che quello più insolito e pazzo. Ranma ½: Ougi Jaanken ha pure ispirato giochi come Super Puzzle Fighter II Turbo, in quanto si tratta di una specie di Tetris in cui bisogna combinare i blocchi a forma di forbice, sasso e carta per cancellarli nella propria metà della schermata, riempiendo quella dell'avversario. Alle combo migliori, il personaggio che rappresentiamo userà una tecnica di combattimento specifica contro l'avversario, complicandogli ulteriormente la vita.

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Ougi Jaanken, uscito nel '95 per SNES, includeva anche una modalità Storia in cui si sceglieva un personaggio per sfidare gli altri nel torneo dell'inquietante King. Le maledizioni delle sorgenti rientrano nelle dinamiche di gioco: una volta a round è possibile gettare una secchiata d'acqua sull'avversario per trasformarlo nella suo controparte animale, indebolendolo per certo periodo di tempo.

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